Questo sito è stato creato per rendere accessibili a tutti i visitatori gli elaborati prodotti dalle classi Quinte del Liceo S.Pizzi di Capua in occasione della Giornata del Ricordo e del Giorno della Memoria

Revisionismo e Negazionismo


Milioni di Ebrei furono sterminati nei lager nazisti. Sembra un fatto inconfutabile, ma c’è chi non la pensa così: qualcuno ha sostenuto che i milioni di Ebrei uccisi nei campi di concentramento e di sterminio non sono sei, come solitamente si crede, ma cinque, quattro, tre, due, o forse solo uno. Queste persone, se così possono essere definite, sono conosciute con il nome di revisionisti e negazionisti. I negazionisti esprimono dubbi circa la storia dell’ Olocausto; secondo loro, il genocidio degli Ebrei da parte della Germania nazista non sarebbe mai avvenuto. Il centro del movimento negazionista, è l’ Institute for Historical Review (fondato nel 1978 negli USA). Tale istituto pubblica un periodico, organizza congressi, cui negli anni hanno partecipato persone quali il direttore dell’ istituto MARK WEBER, DAVID IRVING,  DAVID COLE, ROBERT FAURISSON, ERNEST ZṺNDEL. Dello stesso istituto è membro anche il più noto negazionista italiano, CARLO MATTOGNO.

Secondo loro, sarebbe stato il cosiddetto Weltjudentum o “ebraismo mondiale” a dichiarare guerra alla Germania nel 1933, mentre i nazisti avrebbero soltanto risposto.
I negazionisti odierni:
•    Affermano che il numero degli Ebrei morti durante la Seconda Guerra Mondiale sia molto inferiore a quanto si ritiene.
•    Considerano la narrazione della Shoah come un inutile artificio pensato per giustificare la costituzione dello Stato d’ Israele nel dopoguerra e per giustificare i crimini commessi dagli eserciti e governi alleati durante la Seconda Guerra Mondiale;
•    Contestano le prove e le testimonianze presentate al processo di Norimberga;
•    Il gas Zyklon B per loro serviva solo per la disinfestazione dei parassiti, in quanto, a loro avviso, le camere a gas non sono mai esistite.
A tal riguardo è interessante riportare quanto ha detto il politico francese JEAN MARIE LE PEN in un’ intervista radiofonica dell’87: “Non dico che le camere a gas non siano esistite. Io non le ho viste. Non ho studiato la questione, ma penso che siano solo un dettaglio nella storia della Seconda guerra Mondiale”.
In tempi recenti, Germar Rudolf ha pubblicato studi sui campi di concentramento e sulle camere a gas, ma da un punto di vista tecnico; tali studi dimostrerebbero l’impossibilità logistica dello sterminio di massa. Da ricordare poi un altro studio pubblicato anonimo online, “ Guida ad una lettura critica del diario di Anna Frank”. In questo studio, si analizzano numerosi aspetti del diario, si rilevano contraddizioni che ne proverebbero la dubbia attendibilità: tra queste il fatto che il diario risulta scritto con una penna a sfera (notizia del tutto falsa), che venne inventata in Sudamerica nel 1944 e prodotta in Europa solo dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale. In altre parole, il diario di Anna Frank sarebbe un falso, creato a scopo propagandistico subito dopo la guerra per dare forza all’ esistenza dell’ Olocausto. Inoltre essi fanno notare che semplicemente non è mai esistita alcuna prova di un deliberato piano di sterminio di persone con camere a gas; esiste solamente una specie di gran “sentito dire”. A questo punto io dico soltanto stiamo attenti perché “ ripetete una bugia cento, mille, un milione di volte e diventerà una verità”.

Vincenza Scialdone